domenica 19 aprile 2009
Animali sotto processo
in europa,nel medioevo e agli inizi dell'eta' moderna,gli animali domestici,ma anche gli insetti,i roditori e altre creature considerate nocive erano spesso incriminati(per lo piu' per omicidio o per distruzione della proprieta' privata)arrestati,giudicati,imprigionati e persino giustiziati.esistono accurati verbali datati dalIX al XIX sec.che attestano l'istruzione di processi a bruchi,mosche,locuste ,pidocchi,chiocciole,lumache,vermi,ratti,cani,cavalli...nel caso degli insetti,l'accusa era di solito la distruzione delle coltivazioni.dal momento che era impossibile chiamare in giudizio uno sciame di cavallette ,si catturava un unico insetto e gli si assegnava un difensore d'ufficio e lo si processava.se lo si riconosceva colpevole,si ordinava a tutte le locuste di lasciare la citta' ,cosa che alla fine ,effettivamaente facevano.gli animali abbastanza grandi per essere messi in prigione erano rinchiusi nelle stesse celle e ricevevano il medesimo trattamento delle persone.come questi ultimi venivano persino torturati per estorcergli una confessione...(io non lo so...io penso che erano tutti matti...)certo,nessuno si aspettava che un animale ammettesse qualcosa,ma la tortura faceva parte della procedura e alcuni giudici ritenevano di doverla applicare in ogni caso.alcune volte tale pratica giovava agli animali,perche' ,visto che gli accusati non confessavano neppure sotto tortura,le pene erano piu' clementi.i verdetti potevano essere anche cambiati o capovolti in seguito ad un appello rivolto ad una corte superiore.sappiamo che in una circostanza un maiale e un asino condannati all'impiccaggione riuscirono a cavarsela con una sola botta in testa dopo che un nuovo giudice aveva preso il caso in esame.da un articolo di Elizabeth Kronzek
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento