venerdì 16 ottobre 2009

Barak Obama potrebbe annunciare : Gli EBE esistono

il 27/11/2009 Obama potrebbe annunciare pubblicamente l'esistenza degli alieni.
Fonte: segnidalcielo

Avevano detto che era spiato. Che gli alieni lo tenevano sotto controllo.
Avevano giurato che un “occhio” extraterrestre era alle sue spalle ad Henderson, nel Nevada, mentre lui si giocava le sue ultime carte prima del grande giorno. E che lo stesso “occhio” era alto nel cielo nell’attimo in cui giurava solennemente fedeltà agli Stati Uniti d’America e gridava “vi batteremo” in faccia al terrorismo mondiale. Avevano anche ricordato che uno strano oggetto era passato sulle teste di milioni di americani mentre Bruce “The Boss” lanciava la sua “The Promised Land” in suo onore.

Ma lui ci aveva scherzato su. Barack Hussein Obama II, agli Ufo non sembrava proprio interessato. Almeno era quello che lui aveva dato ad intendere. Almeno era quello che pensavamo tutti. E invece pare proprio che il 44° presidente Usa con gli alieni abbia deciso di giocare a carte scoperte.

La notizia circola da un po’ su internet. Ed è stata ripresa anche da un blog del Corriere.it che in qualche modo ha finito per darle forza e un minimo di credibilità.


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edit at 3 december 2009: fake! la data è passata, niente è successo.

sabato 4 luglio 2009

A Raleigh, North Carolina: strani esseri biologici vivono nelle fogne

Un'ispezione, come se ne fanno a milioni in tutte le città del mondo, ha permesso di individuare nelle fogne del Cameron Village, nella città di Raleigh in North Carolina, alcune entità biologiche sconosciute. Dotate di muscolatura e di sensi nervosi sembrano reagire, muovendosi, alla luce della telecamera radiocomandata inviata da studiosi ad osservare il fenomeno.

Fonte: Repubblica.it




Edit 04/07/2009 ore 22.33:

giovedì 21 maggio 2009

Trovato l'anello mancante?

Il fossile di Adapide (Afp)MILANO — Atmosfera da grandi eventi all’Ameri­can Museum of Natural Hi­story di New York. Philip Gin­gerich, presidente della Pale­ontological Society presenta il fossile di un animale che po­trebbe essere il progenitore comune delle scimmie e del­l’uomo. Accanto a Gingerich, il sindaco Michael Bloom­berg e tutti componenti del team di scienziati che hanno lavorato per la scoperta. Tan­ta solennità è stata organizza­ta per mostrare un reperto giudicato molto importante nella ricerca delle nostre origi­ni.
Il «completo e spettacola­re fossile del possibile antena­to», come l’ha definito Ginge­rich, mostra una giovane fem­mina di Adapide vissuta 47 milioni di anni fa ed è stato scoperto un paio d’anni fa a Messel Shale Pit, una cava ab­bandonata vicino a Francofor­te. Il luogo tedesco è noto per i suoi ritrovamenti di fossili ben conservati appartenenti all’Eocene (circa 50 milioni di anni fa). Ma questo ha desta­to subito sorpresa e interesse tanto da essere conservato e studiato segretamente per un così lungo periodo senza far trapelare notizia.
Gli antropologi si chiedo­no da tempo da quale dei due gruppi di proscimmie esisten­ti circa 50 milioni di anni fa, i tarsidi che vivevano in Asia e gli adapidi presenti nell’Ame­rica settentrionale e in Euro­pa allora unite, l’evoluzione abbia poi portato verso l’uo­mo. Ora le caratteristiche del re­perto tedesco farebbero pen­sare che proprio gli Adapidi, ritenuti anche i precursori de­gli attuali lemuri del Madaga­scar, siano gli «antenati giu­sti» o almeno più probabili. Negli ultimi due anni il pre­zioso fossile è stato analizza­to da numerosi scienziati, in­cluso Jorn Hurun del Natio­nal History Museum norvege­se, facendo ricorso alla tomo­grafia computerizzata la qua­le ha consentito di sezionare lo scheletro pietrificato co­gliendone i dettagli più minu­ti.
Uno degli aspetti a favore delle conclusioni pubblicate su Public Library of Science, una rivista online, è la man­canza dei denti a pettine. «L’epoca di appartenenza, la regione del ritrovamento e la presenza di qualche caratte­re evolutivo diverso dalle pro­scimmie mi sembrano gli ele­menti di maggiore interes­se », commenta Fiorenzo Fac­chini, antropologo dell’Uni­versità di Bologna. «E’ infatti possibile — aggiunge — che questi particolari elementi si ritrovino specializzati, molto tempo dopo, in linee evoluti­ve diverse. Bisogna comun­que tener conto che passeran­no milioni di anni per vedere tra le scimmie i progenitori degli ominidi come il Procon­sul o il Kenyapiteco. Infatti la separazione fra le antropo­morfe e quella degli ominidi è avvenuta soltanto 6 milioni di anni fa».

Fonte: Corriere.it

domenica 17 maggio 2009

Il codice Gigas - La Bibbia del Diavolo

Il Codice Gigas o "La Bibbia Del Diavolo” è il più grande manoscritto medievale, (76 Kg) pervenuto integro sino ai giorni nostri. Ad oggi è custodito alla Biblioteca Nazionale di Stoccolma che è famoso per due caratteristiche. In primo luogo, è noto per essere il più grande libro superstite europeo manoscritto. In secondo luogo, esso contiene una grande, piena pagina dove è ritratto il diavolo.
La leggenda narra che il libro sia stato scritto tutto in una sola notte, in un monastero ceco da un monaco benedettino, il quale promise, scendendo a patti con il diavolo, la stesura del libro in cambio della propria anima.
Il contenuto del Codice Gigas ufficialmente è una versione integrale della Bibbia (tranne per il libro delle rivelazioni). A detta degli esperti che lo hanno studiato a fondo il Codice è davvero stato scritto da una sola mano, usando un inchiostro che si ricavava dagli insetti, ma ovviamente è assai improbabile che un trascrittore benedettino, possa aver impiegato una sola notte per la trascrizione del libro, che è dotato di capilettera finemente decorati. Studi effettuati hanno calcolato infatti che ci sarebbero voluti dai 25 ai 30 anni per la sua realizzazione. Ma se il monaco avesse davvero fatto un patto mefistofelico?

Fonte: Il Cannocchiale.it

Il Codice Gigas Digitalizzato : Pagina principale - Codice digitalizzato


venerdì 15 maggio 2009

Il fantasma di Lenin


"La prima volta che venne visto il fantasma del capo della rivoluzione proletaria, Vladimir Iljc Lenin, aggirarsi per il Cremlino, fu nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 1923, circa tre mesi prima del giorno della sua effettiva morte. In quel periodo Lenin si trovava stabilmente nella citta' di Gorkij, l'attuale Nizhnyj Novgorod, dove si trovava sotto cura dalla malattia che il 21 gennaio del 1924 l'avrebbe poi definitivamente stroncato", racconta il candidato di scienze storiche, nonche' famoso scrittore russo Aleksandr Gorbovskij, il quale si basa sul racconto di un allora fattorino del Cremlino.
Il fattorino quel giorno, secondo quanto dichiarato dallo scrittore, dopo aver consegnato i plichi e le lettere di turno, era entrato nel corpo di guardia per riscaldarsi, diventando inavvertitamente diretto testimone di una strana conversazione telefonica. Il comandante della guardia del Cremlino infatti, chiese per telefono a qualcuno: "Perche' Lenin e' giunto al Cremlino senza guardie del corpo?", per poi rispondere al suo interlocutore: "No, con lui non c'e' nessuna guardia del corpo. E' completamente solo, ho controllato personalmente. Va bene allora, mi metto in contatto con Gorkij". Dopo qualche minuto il comandante della guardia del Cremlino ritelefona alla stessa persona e dice: "A Gorkij hanno detto che Lenin non e' andato da nessuna parte e che si trova li' da loro".

Continua...

fonte: cosenascoste.com

domenica 10 maggio 2009

Auguri a tutte le Mamme!


Fate


ogni localita' ha le sue fate.in sardegna, le yanas erano delle entita' che vivevano nei boschi, nelle fonti, nelle cavernema anche nei nuraghe e in antichi ruderi. Erano in origine divinita' agresti,dotate di poteri magici capaci di influire nel destino degli uomini donando loro enormi ricchezze o colmandoli di sventure. Con l'avvento del cristianesimo si cerco' di riportare in ambito cristiano i miti pagani e le entita' soprannaturali presenti nelle credenze popolari.le yanas da bellissime fate vennero declassate al rango di orrende streghe e capaci di compiere sortilegi per pura crudelta'. Divennero creature infernali dalle quali ci si poteva difendere solo con le preghiere.
Uscivano solo di notte, affinché i raggi del sole non rovinassero la loro candida pelle.Quando, nelle notti senza luna, si spostavano per andare a pregare presso i templi nuragici, erano costrette a percorrere sentieri ripidi e ricoperti di rovi. Per evitare le spine, le janas diventavano luminose: questo chiarore segnalava la loro presenza.le yanas indossavano preferibilmente vesti di lino color porpora,portavano sul capo lunghi fazzoletti ricamatiErano specializzate in ogni tipo di lavoro domestico: tessevano splendide stoffe e preparavano un pane più leggero dell'ostia.si diceva che le fate possedessero delle conchiglie capaci di produrre un suono simile a quello di un corno.suonando questo strumento attiravano le fanciulle per insegnare loro le arti magiche.la loro attivita' principale era la tessitura.mentre tessevano cantavano e la loro melodia accompagnava i viandanti.nei luoghi che abitavano c'erano inestimabili tesori,dei quali esse erano custodi e le stoffe bellissime che tessevano venivano distese nei prati nelle notti di plenilunio.i viandanti restavano cosi' incantati dalla bellezza di queste stoffe che erano incapaci di proseguire il loro cammino.Secondo la leggenda, possedevano telai d'oro, setacci per la farina fatti d'argento. Ma non solo: esse custodivano un immenso tesoro, fatto di oro, perle, diamanti. A difesa di queste ricchezze erano poste le cosiddette muscas maceddas, orribili creature con testa di pecora, un occhio solo al centro della fronte, denti aguzzi, ali corte e, sulla coda, un pungiglione velenoso.Le muscas si trovavano nascoste dentro una cassa, mischiata a tante altre contenenti il tesoro.Poiché nessuno osava rischiare di aprire la cassa sbagliata, liberando così i terribili insetti, il tesoro da sempre era e rimaneva di proprietà delle janas. il mito delle fate e' legato a quello delle Panas(evidente la somiglianza col termine jana).si dice che passando vicino ai ruscelli,nelle notti di plenilunio,possa capitare di vedere delle misteriose creature intente a lavare corredini di neonato.sono le anime infelici di donne morte di parto(pana significa puerpera),delle creature intermedie che possono accedere al regno delle fate solo dopo che per 7 anni hanno lavato e curato i panni dei propri bambini.nessuno deve interromperle altrimenti sono costrette a riniziare tutto da capo.per facilitare il loro lavoro spesso viene messo nelle bare delle giovani puerpere un pezzo di sapone e del filo per rammendare.

Le Janas Ciclopichecol nome di janas vengono indicate anche gigantesche malvagie creature,caratterizzate da gigantesche mammelle che portavano rivoltate sulle spalle(in questo modo potevano allattare i poccoli che portavano dentro ceste legate sulla schiena).avevano una lingua enorme che usavano per infornare il pane e robuste unghie sulle quali scavavano nella roccia.su di loro si raccontano diverse storie:secondo alcune sarebbero dedite all'antropofagia;altri sono convinti che siano in buoni rapporti con in diavolo e che ogni 7 anni debbano pagare all'inferno un tributo costituito da un neonato sottratto ad una giovane madre