giovedì 21 maggio 2009

Trovato l'anello mancante?

Il fossile di Adapide (Afp)MILANO — Atmosfera da grandi eventi all’Ameri­can Museum of Natural Hi­story di New York. Philip Gin­gerich, presidente della Pale­ontological Society presenta il fossile di un animale che po­trebbe essere il progenitore comune delle scimmie e del­l’uomo. Accanto a Gingerich, il sindaco Michael Bloom­berg e tutti componenti del team di scienziati che hanno lavorato per la scoperta. Tan­ta solennità è stata organizza­ta per mostrare un reperto giudicato molto importante nella ricerca delle nostre origi­ni.
Il «completo e spettacola­re fossile del possibile antena­to», come l’ha definito Ginge­rich, mostra una giovane fem­mina di Adapide vissuta 47 milioni di anni fa ed è stato scoperto un paio d’anni fa a Messel Shale Pit, una cava ab­bandonata vicino a Francofor­te. Il luogo tedesco è noto per i suoi ritrovamenti di fossili ben conservati appartenenti all’Eocene (circa 50 milioni di anni fa). Ma questo ha desta­to subito sorpresa e interesse tanto da essere conservato e studiato segretamente per un così lungo periodo senza far trapelare notizia.
Gli antropologi si chiedo­no da tempo da quale dei due gruppi di proscimmie esisten­ti circa 50 milioni di anni fa, i tarsidi che vivevano in Asia e gli adapidi presenti nell’Ame­rica settentrionale e in Euro­pa allora unite, l’evoluzione abbia poi portato verso l’uo­mo. Ora le caratteristiche del re­perto tedesco farebbero pen­sare che proprio gli Adapidi, ritenuti anche i precursori de­gli attuali lemuri del Madaga­scar, siano gli «antenati giu­sti» o almeno più probabili. Negli ultimi due anni il pre­zioso fossile è stato analizza­to da numerosi scienziati, in­cluso Jorn Hurun del Natio­nal History Museum norvege­se, facendo ricorso alla tomo­grafia computerizzata la qua­le ha consentito di sezionare lo scheletro pietrificato co­gliendone i dettagli più minu­ti.
Uno degli aspetti a favore delle conclusioni pubblicate su Public Library of Science, una rivista online, è la man­canza dei denti a pettine. «L’epoca di appartenenza, la regione del ritrovamento e la presenza di qualche caratte­re evolutivo diverso dalle pro­scimmie mi sembrano gli ele­menti di maggiore interes­se », commenta Fiorenzo Fac­chini, antropologo dell’Uni­versità di Bologna. «E’ infatti possibile — aggiunge — che questi particolari elementi si ritrovino specializzati, molto tempo dopo, in linee evoluti­ve diverse. Bisogna comun­que tener conto che passeran­no milioni di anni per vedere tra le scimmie i progenitori degli ominidi come il Procon­sul o il Kenyapiteco. Infatti la separazione fra le antropo­morfe e quella degli ominidi è avvenuta soltanto 6 milioni di anni fa».

Fonte: Corriere.it

domenica 17 maggio 2009

Il codice Gigas - La Bibbia del Diavolo

Il Codice Gigas o "La Bibbia Del Diavolo” è il più grande manoscritto medievale, (76 Kg) pervenuto integro sino ai giorni nostri. Ad oggi è custodito alla Biblioteca Nazionale di Stoccolma che è famoso per due caratteristiche. In primo luogo, è noto per essere il più grande libro superstite europeo manoscritto. In secondo luogo, esso contiene una grande, piena pagina dove è ritratto il diavolo.
La leggenda narra che il libro sia stato scritto tutto in una sola notte, in un monastero ceco da un monaco benedettino, il quale promise, scendendo a patti con il diavolo, la stesura del libro in cambio della propria anima.
Il contenuto del Codice Gigas ufficialmente è una versione integrale della Bibbia (tranne per il libro delle rivelazioni). A detta degli esperti che lo hanno studiato a fondo il Codice è davvero stato scritto da una sola mano, usando un inchiostro che si ricavava dagli insetti, ma ovviamente è assai improbabile che un trascrittore benedettino, possa aver impiegato una sola notte per la trascrizione del libro, che è dotato di capilettera finemente decorati. Studi effettuati hanno calcolato infatti che ci sarebbero voluti dai 25 ai 30 anni per la sua realizzazione. Ma se il monaco avesse davvero fatto un patto mefistofelico?

Fonte: Il Cannocchiale.it

Il Codice Gigas Digitalizzato : Pagina principale - Codice digitalizzato


venerdì 15 maggio 2009

Il fantasma di Lenin


"La prima volta che venne visto il fantasma del capo della rivoluzione proletaria, Vladimir Iljc Lenin, aggirarsi per il Cremlino, fu nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 1923, circa tre mesi prima del giorno della sua effettiva morte. In quel periodo Lenin si trovava stabilmente nella citta' di Gorkij, l'attuale Nizhnyj Novgorod, dove si trovava sotto cura dalla malattia che il 21 gennaio del 1924 l'avrebbe poi definitivamente stroncato", racconta il candidato di scienze storiche, nonche' famoso scrittore russo Aleksandr Gorbovskij, il quale si basa sul racconto di un allora fattorino del Cremlino.
Il fattorino quel giorno, secondo quanto dichiarato dallo scrittore, dopo aver consegnato i plichi e le lettere di turno, era entrato nel corpo di guardia per riscaldarsi, diventando inavvertitamente diretto testimone di una strana conversazione telefonica. Il comandante della guardia del Cremlino infatti, chiese per telefono a qualcuno: "Perche' Lenin e' giunto al Cremlino senza guardie del corpo?", per poi rispondere al suo interlocutore: "No, con lui non c'e' nessuna guardia del corpo. E' completamente solo, ho controllato personalmente. Va bene allora, mi metto in contatto con Gorkij". Dopo qualche minuto il comandante della guardia del Cremlino ritelefona alla stessa persona e dice: "A Gorkij hanno detto che Lenin non e' andato da nessuna parte e che si trova li' da loro".

Continua...

fonte: cosenascoste.com

domenica 10 maggio 2009

Auguri a tutte le Mamme!


Fate


ogni localita' ha le sue fate.in sardegna, le yanas erano delle entita' che vivevano nei boschi, nelle fonti, nelle cavernema anche nei nuraghe e in antichi ruderi. Erano in origine divinita' agresti,dotate di poteri magici capaci di influire nel destino degli uomini donando loro enormi ricchezze o colmandoli di sventure. Con l'avvento del cristianesimo si cerco' di riportare in ambito cristiano i miti pagani e le entita' soprannaturali presenti nelle credenze popolari.le yanas da bellissime fate vennero declassate al rango di orrende streghe e capaci di compiere sortilegi per pura crudelta'. Divennero creature infernali dalle quali ci si poteva difendere solo con le preghiere.
Uscivano solo di notte, affinché i raggi del sole non rovinassero la loro candida pelle.Quando, nelle notti senza luna, si spostavano per andare a pregare presso i templi nuragici, erano costrette a percorrere sentieri ripidi e ricoperti di rovi. Per evitare le spine, le janas diventavano luminose: questo chiarore segnalava la loro presenza.le yanas indossavano preferibilmente vesti di lino color porpora,portavano sul capo lunghi fazzoletti ricamatiErano specializzate in ogni tipo di lavoro domestico: tessevano splendide stoffe e preparavano un pane più leggero dell'ostia.si diceva che le fate possedessero delle conchiglie capaci di produrre un suono simile a quello di un corno.suonando questo strumento attiravano le fanciulle per insegnare loro le arti magiche.la loro attivita' principale era la tessitura.mentre tessevano cantavano e la loro melodia accompagnava i viandanti.nei luoghi che abitavano c'erano inestimabili tesori,dei quali esse erano custodi e le stoffe bellissime che tessevano venivano distese nei prati nelle notti di plenilunio.i viandanti restavano cosi' incantati dalla bellezza di queste stoffe che erano incapaci di proseguire il loro cammino.Secondo la leggenda, possedevano telai d'oro, setacci per la farina fatti d'argento. Ma non solo: esse custodivano un immenso tesoro, fatto di oro, perle, diamanti. A difesa di queste ricchezze erano poste le cosiddette muscas maceddas, orribili creature con testa di pecora, un occhio solo al centro della fronte, denti aguzzi, ali corte e, sulla coda, un pungiglione velenoso.Le muscas si trovavano nascoste dentro una cassa, mischiata a tante altre contenenti il tesoro.Poiché nessuno osava rischiare di aprire la cassa sbagliata, liberando così i terribili insetti, il tesoro da sempre era e rimaneva di proprietà delle janas. il mito delle fate e' legato a quello delle Panas(evidente la somiglianza col termine jana).si dice che passando vicino ai ruscelli,nelle notti di plenilunio,possa capitare di vedere delle misteriose creature intente a lavare corredini di neonato.sono le anime infelici di donne morte di parto(pana significa puerpera),delle creature intermedie che possono accedere al regno delle fate solo dopo che per 7 anni hanno lavato e curato i panni dei propri bambini.nessuno deve interromperle altrimenti sono costrette a riniziare tutto da capo.per facilitare il loro lavoro spesso viene messo nelle bare delle giovani puerpere un pezzo di sapone e del filo per rammendare.

Le Janas Ciclopichecol nome di janas vengono indicate anche gigantesche malvagie creature,caratterizzate da gigantesche mammelle che portavano rivoltate sulle spalle(in questo modo potevano allattare i poccoli che portavano dentro ceste legate sulla schiena).avevano una lingua enorme che usavano per infornare il pane e robuste unghie sulle quali scavavano nella roccia.su di loro si raccontano diverse storie:secondo alcune sarebbero dedite all'antropofagia;altri sono convinti che siano in buoni rapporti con in diavolo e che ogni 7 anni debbano pagare all'inferno un tributo costituito da un neonato sottratto ad una giovane madre

Incredibili lenti











gli antichi realizzavano avanzate lenti di cristallo.Robert Temple ha condotto delle approfondite ricerche riguardo questa scienza,creando un'opera che costituisce uno degli studi piu' rivoluzionari nella storia della scienza e della civilta'.cominciamo dalle LENTE DI LAYARD,scoperta nel 1849 nel'antica capitale assira nota come Nimrud.si legge in un inventario tratto da Layard:insieme ai vasetti di cristallo si scopri' una lente di cristallo di rocca con una faccia convessa e l'altra piana"dovrebbe risalire a VII sec a.C.e' perfettamente chiara e trasparente senza alcuna imperfezione.realizzata con un frammento di quarzo di alta qualita'.la forma e le dimensioni della lente corrispondono all'orbita oculareumana ed essa ingrandisce gli oggetti osservatima a quale scopo fu realizzata la lente?tutto indica che si tratta di lenti toroidali che servono a correggere l'astigmatismo e che furono fabbricate per la prima volta nel XIX sec in europa.nel 1834 in una tomba greca della cittadina italiana di Nola,fu scoperta la LENTE DI NOLA.una lente piano convessa incastonata in una montatura d'oro,che ora e' sparitastupefacenti sono gli occhi in cristallo che riuscivano a realizzare gli egiziani per le loro statue.purtroppo non sono riuscita a trovare una foto di profilo,ma vi garantisco che sono trasparenti e colorati come un occhio umano.al muse del Cairo e' conservata una lente di cristallo che ha le facce perfettamente uniformi,sebbene un po' sporca.la lente e' perfetta per una persona miope:si ottiene un aumento di 1,5X.e' del IIIsec.ac e la sua qualita' e' superba(la foto l'ho trovata in un libro,poi vedo di postarla).i romani disponevano di varie lenti di cristallo grandi quanto gocce d'acqua che permettono un ingrandimento pari al triplo delle dimensioni reali.lente minoica scoperta a Cnossola lente di Layard si pensa potesse essere montata anche su un telescopio..in alcune tavolette provenienti dall'archivio reale assiro vennero identificate lenti e furono scoperte le menzioni di tubi d'oro che potevano rappresentare dei supporti per le lenti.viene riportato di "una lente con tubi d'oro...due lenti con tubi d'oro..." leggendo questi documenti risulta difficile non considerare come vera l'ipotesi che esistessero i telescopi nel mondo mesopotamico.

Le lenti di Gotland











oggi non ci meraviglia affatto avere a disposizione lenti di ingrandimento,sottili lenti per occhiali,obbiettivi per la macchina fotografica ecc.queste lenti sono composte da superfici perfettamente lappate la cui curvatura viene calcolata elettronicamente.ma ecco la sorpresa...cio' che oggi e' frutto dell'alta tecnologia,dell'era dei computers,esisteva gia' nell'antichita'.al museo tedesco di monaco era conservata una lente biconvessa in cristallo di rocca risalente al primo medioevo,ritrovata nelle tombe vichinghe dell'isola svedese di Gotland.la lente del museo di monaco e' sparita,ma per fortuna sono rimaste quelle di gotland.i risultati delle analisi rivelarono che la lavorazione delle lenti era tanto precisa quanto quella dei prodotti moderni frutto delle piu' avanzate tecnologie.solo che queste lenti di 1000 anni fa erano fabbricate a mano.




Il dolore li faceva belli




da Focusi maya per esere belli si sottoponevano a torture inaudite(...altro che gli antichi bustini strizzavita delle ragazze....).lo conferma un recente studio della ricercatrice statunitense Mary Miller che cita come esempio K'inich Janaab'Pakal,re Maya della citta' di Palenque dal 615 al 683.


il suo cranio, rinvenuto copertoda una maschera di giada nella sua tomba,subi' dopo la nascita profonde manipolazioni:la testa fu stretta fra assi due di legno per comprimere la fronte.l'avvallamento cosi' creato era evidenziato da un ponte artificiale tra fronte e naso ,di argilla o gesso.




Pakal inoltre aveva i denti canini e gli incisivi superiori intagliati.si trattava forse di un rito iniziatico dell'elite Maya durante il quale i denti venivano bucati con canne od ossa usati come trapani e sabbia o polvere di giada come abrasivi.nei fori si fissavano poi dei dischetti di giada,ossidiana o ematite,con un adesivo naturale cosi' potente da aver resistito fino ad oggi.

di Giuliana Rotondi

Antennarius Maculatus




Stranissimo pesce appartenente alla famiglia degli Antennaridi, proveniente dalla zona delle isole Mautitius, Filippine ed Hawaii; di media dimensione, robusto.

La lampreda





e' il piu' primitivo dei vertebrati

Abracadabra

etimologia incerta:potrebbe derivare dal termine gnostico "abraxas",l'onnipotenza divina e dall'ebraico "dabar",la parola.si riteneva che questa formula magica a partire dal II secolo avesse un potere straordnario di protezione e trasformazione.una tradizione lo fa risalire al Dio Siriano Abraca.la sua etrimologia associa due termini(dabar e abrascas)allo scopo di comporre la parola sacra"la parola del'onnipotenza".per accrescerne la forza magica,la sua formula nel medioevo era ,ritualmente incisa all'interno di un triangolo rovesciato raffigurato su talismani.in uno dei suoi impieghi magici la formula avrebbe il potere di far dimminuire la febbre via via che il malato toglie una lettera

2012- Una tempesta solare di inaudite proporzioni potrebbe farci tornare nel Medioevo.


Ultima sul fatidico 2012. Secondo uno studio effettuati dalla NAS (National Academy of Sciences), pubblicato sul "New Scientist", e finanziato dalla NASA, una possibile tempesta solare di proporzioni mai verificatesi potrebbe investire la Terra e portarci indietro nel Medioevo. Sarebbe questa la futura catastrofe?

Daniel Baker, esperto di meteorologia spaziale dell'università del Colorado e presidente della commissione della NAS, ha dichiarato che "Ci stiamo avvicinando sempre più ad un possibile disastro". Nel 2012, una tempesta solare di proporzioni inaudite investirebbe la Terra, che a contatto con la magnetosfera terrestre, il vento solare causerebbe una perturbazione geomagnetica tale, da far saltare le linee elettriche, e d'un sol colpo, l'intero pianeta potrebbe trovarsi senza energia. Tutto ciò che funziona con la corrente elettrica, sarebbe inutilizzabile e quindi potrebbero esserci problemi di approvvigionamento elettrico e di acqua. Pensate un po' quante applicazioni tecnologiche sfruttano la corrente elettrica e ci renderemo conto che sarebbe davvero un disastro planetario.
Già nel 1859 un evento simile, chiamata “perturbazione di Carrington” portò alla disattivazione delle linee telegrafiche, ma 150 anni fa la tecnologia non era così sviluppata e gli effetti furono minimi.

Gli esperti hanno calcolato che per far ripartire il sistema sarebbero necessari almeno una ventina d'anni. Che sia questa la profezia Maya?

Fonte: NASA

Fonte: La Stampa

Fonte: Repubblica.it

sabato 2 maggio 2009

14 aprile 2009 Filmato UFO triangolare su Londra

15 aprile 2009, filmato attraverso un videofonino un oggetto che, dalle luci sembra essere triangolare. Il video viene filmato attraverso la finestra di un'abitazione. Il video dura una ventina di secondi, dopo l'oggetto sparisce improvvisamente.

Fonte: Segnidalcielo.it